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Guida Completa ai Segreti del Mixology per Futuri Bartender

Il Mixology, definito in termini semplici, è l'arte di creare e servire cocktail.

Mixology

È una disciplina che richiede una profonda conoscenza di liquori, distillati ed erbe, un'attenzione meticolosa ai dettagli, creatività nella presentazione e grande abilità pratica.

Ogni cocktail è un equilibrio di sapori e aromi che deve sempre trovare l'armonia perfetta. La qualità e l'unicità di un cocktail possono elevare un'esperienza da un semplice consumo in un autentico viaggio sensoriale.

La Mixology non è solo l'arte della creazione; è innanzitutto un mezzo per raccontare una storia.

Quando un mixologista crea un cocktail, è lui a guidare il consumatore nel mondo che ha costruito con la sua formula. Ogni ingrediente ha una ragione, una storia, un viaggio.

Questo ambito ha conquistato popolarità negli ultimi anni, con bar, lounge e ristoranti di alto livello che impiegano mixologisti di talento per creare bevande esclusive e interessanti.

E, naturalmente, un cocktail ben realizzato può rendere qualunque occasione speciale.

Il ruolo del bartender, quindi, si trasforma: non è più soltanto un semplice esecutore di ordini, ma un artista, un narratore, un ospite.

L'unione di praticità, conoscenza e creatività richiesta al bartender nel suo ruolo rende il Mixology una vera e propria arte, complessa e affascinante.

In questa guida, esploreremo i segreti di questa interessante disciplina, dai suoi strumenti e tecniche fondamentali alle ricette classiche, per permettere a futuri bartender di comprendere a pieno l'essenza del Moxilogy e di eccellere in questa raffinata arte.



Storia del Mixology

Origini Mixology

L'arte del Mixology ha origine nei primi bar e osterie, quando il servizio di alcolici iniziò a comprendere la creazione di misture alcoliche.

Questa pratica vide la luce in momenti diversi in diverse culture, a seconda della disponibilità di alcolici e degli ingredienti per le miscele.

Tuttavia, è nel XIX secolo che la Mixology prende forma come disciplina riconosciuta, specialmente negli Stati Uniti, dove le tecniche di mixaggio e le ricette dei cocktail iniziarono a essere codificate in libri e manuali.

Evoluzione Storica dei Cocktail

I cocktail come li conosciamo oggi sono il risultato di secoli di evoluzione e sperimentazione.

La prima definizione di "cocktail" risale al 1806, in un giornale americano, dove viene riferito come una bevanda composta da alcolici, zucchero, acqua e bitter.

Da allora, i cocktail sono passati dall'essere semplici misture alcoliche a complesse creazioni che includono una varietà di ingredienti accuratamente equilibrati.

I cocktail classici come il Martini, il Manhattan e il Negroni sono tutti frutto di questa evoluzione.

Grandi Mixologisti della Storia e le loro Creazioni

Nell'arco della storia del Mixology, ci sono stati molti bartenders che hanno lasciato il loro segno.

Jerry Thomas, spesso chiamato "il padre della Mixology americana", è certamente uno tra questi. Nel 1862, ha pubblicato "How to Mix Drinks or The Bon-Vivant's Companion", il primo libro di ricette per cocktail, che contiene la ricetta del famoso Martini.

Un altro mixologista celebre è Harry Craddock, che lavorava al Savoy Hotel a Londra. Il suo libro "The Savoy Cocktail Book", pubblicato nel 1930, è considerato una delle più importanti risorse della Mixology.

Infine, menzioniamo Dale DeGroff, spesso chiamato "King Cocktail". Dale ha avuto un ruolo cruciale nel revival della Mixology che si è verificato negli anni '80 e '90, investendo molto nella formazione dei bartender.

Ciascuno di questi mixologisti ha apportato il proprio contributo unico alla storia di questa affascinante arte, e le loro creazioni continuano a essere apprezzate (e imitate) in tutto il mondo.


Strumenti del Mixology:

Strumenti Mixology

Nell'arte del Mixology, gli strumenti utilizzati sono tanto importanti quanto gli ingredienti. Ecco i pezzi indispensabili che compongono il kit di uno mixologist:

Shaker: L'accessorio più iconico del Mixology. È usato per mescolare, raffreddare e amalgamare gli ingredienti attraverso l'agitazione. Esistono due tipi principali di shaker: lo shaker Boston e lo shaker Cobbler.

Jigger o misurino: È uno strumento di misurazione usato per dosare i liquori e gli altri ingredienti. Di solito ha due parti, una più grande e una più piccola, che misurano rispettivamente 30 e 15 ml.

Bar Spoon o stirrer: Un cucchiaio lungo e sottile usato per mescolare il drink e per stratificare i liquori.

Strainer: Questo strumento è utilizzato per filtrare il ghiaccio o gli altri ingredienti solidi quando si versa il drink dallo shaker al bicchiere.

Muddler o pestello: Uno strumento utile per schiacciare frutta, erbe o spezie alla base del bicchiere per rilasciare gli aromi.

Juicer: Usato per spremere il succo fresco agli agrumi direttamente nel cocktail.

Uso Corretto e Manutenzione degli Strumenti

È fondamentale aver cura dei propri strumenti sia per mantenere la loro funzionalità che per garantire la qualità dei cocktail. Ecco alcuni consigli:

  1. Pulizia: Ogni pezzo del kit dovrebbe essere lavato accuratamente dopo ogni utilizzo. Gli strumenti di metallo possono essere lavati in lavastoviglie, ma quelli più delicati o con componenti di legno richiedono una pulizia a mano.

  2. Conservazione: Gli strumenti devono essere conservati in un luogo asciutto per evitarne l'ossidazione. Inoltre, strumenti più delicati come il muddler devono essere maneggiati con cura per preservare la loro superficie liscia.

  3. Manutenzione: Gli strumenti come shaker e strainer potrebbero necessitare di una manutenzione regolare per garantire la loro efficienza. Ad esempio, le guarnizioni di gomma dello shaker dovranno essere sostituite se iniziano a mostrare segni di usura.

Ricordate, avere rispetto per i propri strumenti significa rispetto per l'arte del Mixology e per coloro che assaporeranno le vostre creazioni.

Prendersi cura del proprio kit vi permetterà di creare miscugli di alta qualità per anni a venire.

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L'inizio del tuo percorso verso la maestria della mixologia non può prescindere dall'avere gli strumenti giusti a disposizione.

La qualità e l'efficienza di questi utensili possono fare la differenza nella preparazione dei tuoi cocktails creativi.

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Tecniche di base del Mixology: Shaking, Stirring, Straining e Muddling

Shaking: Lo shaking è probabilmente la tecnica di mixology più riconoscibile. Consiste nell'agitare vigorosamente gli ingredienti in uno shaker per mescolarli e raffreddarli, conferendo al cocktail una certa effervescenza. Lo shaking è particolarmente appropriato quando la ricetta prevede l'uso di succhi di frutta, ingredienti cremosi o uova.

Stirring: Lo stirring, o miscelatura, è una tecnica più contenuta rispetto allo shaking, ma non per questo meno importante. Usando un cucchiaio da bar, il bartender mescola delicatamente gli ingredienti direttamente nel bicchiere, permettendo loro di amalgamarsi senza diventare schiumosi. Questa tecnica è ideale per i cocktail composti interamente da liquori, come il Martini o il Manhattan.

Straining: Lo straining, o filtratura, viene utilizzato dopo lo shaking o lo stirring per rimuovere ghiaccio, frutta o altri ingredienti solidi dalla bevanda prima di versarla nel bicchiere da servizio.

Muddling: Il muddling consiste nello schiacciare gli ingredienti (come frutta o erbe) con un muddler per rilasciare i loro sapori. È una tecnica fondamentale nella preparazione del Mojito o l'Old Fashioned.

Tecniche Avanzate: Layering, Flaring e Infusione

  • Layering: Il layering, o stratificazione, è una tecnica che richiede precisione e delicata cura. Si basa sull'uso di liquori di densità diverse per creare strati visivi nel bicchiere. Questa tecnica crea un effetto affascinante, ma può richiedere pratica e conoscenza precisa delle proprietà di ciascun liquore.

  • Flaring: Il flaring, o giocoleria del bar, è tanto una performance quanto una tecnica di mixology. Consiste nell'eseguire movimenti spettacolari con le bottiglie, gli shaker e altri strumenti del bar. Sebbene non influenzi direttamente il gusto, il flaring può aggiungere un elemento di spettacolo e intrattenimento all'esperienza.

  • Infusione: L'infusione è una tecnica usata per impartire nuovi sapori agli alcolici, immergendo ingredienti come frutta, erbe o spezie nel liquido per periodi di tempo prolungati. Da un'infusione possono derivare liquori o cocktail unici e personalizzati.

Gli Ingredienti: Alcolici: Distillati, Liquori e Amari

Gli alcolici rappresentano la base fondamentale per creare i sapori e il carattere distintivo di ogni miscela.

  1. Distillati: Conosciuti anche come bevande spiritose, i distillati sono liquori ad alto tenore alcolico come la vodka, il rum, il gin, il whisky e il tequila. Essendo piuttosto neutri di per sé, spesso ammorbidiscono o intensificano gli altri ingredienti.

  2. Liquori: I liquori sono distillati a cui si aggiungono zucchero e aromi, spesso frutta, spezie o erbe. Coprono una vasta gamma di sapori, dalla dolcezza del liquore al cioccolato alla vivacità del liquore all'arancia.

  3. Amari: Gli amari sono liquori a base di erbe di sapore, come suggerisce il nome, amaro. Sono spesso utilizzati per aggiungere profondità e complessità al gusto.

L'Importanza dei Prodotti Freschi: Frutta, Spezie e Erbe Aromatiche

L'utilizzo di ingredienti freschi può fare la differenza tra un cocktail comune e uno eccezionale. Frutta, spezie e erbe aromatiche aggiungono freschezza e intensità.

  • Frutta: Usata spesso come guarnizione o per aggiungere acidità e dolcezza naturale. Il limone, l'arancia, il lime e la fragola sono solo alcuni esempi.

  • Spezie: L'uso di spezie può aggiungere un tocco interessante, creando profili di sapore unici. Lo zenzero, la cannella e il pepe sono opzioni comuni.

  • Erbe Aromatiche: Le erbe aromatiche possono aggiungere diversi livelli di freschezza o aromi inaspettati. La menta, il basilico e la salvia sono spesso utilizzate in mixology.

Sciroppi, Zuccheri e Bitter: Cosa Sono e Come Utilizzarli

Altri ingredienti fondamentali sono gli sciroppi, zuccherini e bitter.

  • Sciroppi: Usati per dolcificare e aggiungere sapori specifici. Lo sciroppo semplice è un ingrediente base molto comune, ma ci sono anche sciroppi aromatizzati come lo sciroppo di vaniglia o di lampone.

  • Zuccheri: Utilizzati per aggiungere dolcezza, possono variare da zucchero semplice a zuccheri più complessi come lo zucchero di canna.

  • Bitter: Questi ingredienti altamente concentrati sono utilizzati per equilibrare la dolcezza o l'acidità, aggiungendo un elemento amaro.

Creazione di un Cocktail:

Creazione Cocktail

Creare un cocktail è un esercizio di arte e scienza, che richiede una comprensione approfondita degli ingredienti e delle tecniche, oltre alla capacità di bilanciare sapori e presentare la bevanda in modo gradevole e accattivante.

Bilanciamento dei Sapori in un Cocktail

Un aspetto fondamentale nella creazione è il bilanciamento dei sapori.

L'obiettivo è creare un connubio di sapori in cui nessun ingrediente sovrasti l'altro, ma ciascuno contribuisca al profilo generale della bibita.

Il bilanciamento richiede una conoscenza di quattro elementi fondamentali: dolce, aspro, amaro e alcol. Un cocktail ben equilibrato avrà un armonico mix di questi quattro elementi, con nessuno che dominerà sugli altri.

Costruzione di un Cocktail: Ordine degli Ingredienti e Tecniche di Mescolamento

Il processo di creazione inizia con la scelta e l'aggiunta degli ingredienti nel giusto ordine.

Questo non è solo una questione di ritualità - l'ordine in cui si aggiungono gli ingredienti può influire sull'interazione tra i diversi sapori e sulla temperatura finale della tua creazione.

In genere, gli ingredienti dovrebbero essere aggiunti nel seguente ordine:

  • Ghiaccio: Il ghiaccio va aggiunto prima per raffreddare il bicchiere e diluire il contenuto in modo uniforme.

  • Ingredienti non alcolici: Si dovrebbero poi aggiungere gli ingredienti come sciroppi, succhi o sodio.

  • Alcolici: Infine, si dovrebbero aggiungere i liquori o gli alcolici secondo l’intensità del sapore.

Quanto al metodo di mescolamento, scelta tra shaking o stirring dipenderà dal tipo di ingredienti utilizzati e dal cocktail che si sta creando.

Presentazione del Cocktail: Importanza del Bicchiere, Decorazioni e Garnish

La presentazione è un elemento essenziale. Non solo un cocktail ben presentato è più invitante, ma il tipo di bicchiere utilizzato può influire sulla percezione del gusto e del profumo.

Ecco una breve panoramica di alcuni dei tipi di bicchieri più comuni utilizzati in mixology:

Bicchieri Old Fashioned: Bicchieri corti e larghi, ideali per cocktail a basso volume come l'Old Fashioned.

Bicchieri Highball o tumbler alti: Bicchieri alti e stretti, utilizzati per cocktail con un alto contenuto di liquidi non alcolici.

Coppe da Martini : Bicchieri a forma di V ampiamente utilizzati per la presentazione di molti cocktail, tra cui, naturalmente, il Martini.

Flûte da Champagne: Bicchieri alti e stretti ideali per cocktail frizzanti.

Bicchieri da Cognac : Bicchieri larghi e corti, ideali per cocktail a base di cognac.

Le decorazioni e i garnish, come fette di frutta, olive o erbe, aggiungono un tocco finale, completando la presentazione e spesso complementando o amplificando i sapori della bevanda.

Ricorda, la creazione è un'esperienza multisensoriale - ogni dettaglio, dalla scelta degli ingredienti, alla tecnica di mescolamento, alla presentazione - contribuisce alla creazione dell'esperienza finale per il degustatore.

Esempi di Ricette Classiche:

Ricette di Cocktail classiche

Old Fashioned

  • 60 ml di whiskey (bourbon o rye)

  • 1 cucchiaino di zucchero

  • 2-3 dash di Angostura bitters

  • Guarnizione: scorza d'arancia, ciliegia al maraschino

L'Old Fashioned è un cocktail a base di whiskey, dolcificato dallo zucchero e bilanciato con l'aggiunta di bitters.

Il risultato è una bevanda ricca e decisa, dal sapore robusto e con un retrogusto leggermente dolce.

Martini

  • 60 ml di gin

  • 15 ml di vermouth dry

  • Guarnizione: oliva verde, scorza di limone

Il Martini è uno dei più famosi cocktail a base di gin, noto per il suo gusto secco e pungente.

La combinazione del gin e del vermouth crea un sapore distinto, mentre l'oliva o la scorza di limone aggiungono un tocco finale di freschezza.

Manhattan

  • 60 ml di rye whiskey

  • 30 ml di vermouth rosso

  • 2 dash di Angostura bitters

  • Guarnizione: ciliegia al maraschino

Il Manhattan è un altro prestigioso cocktail a base di whiskey, dolcificato con vermouth rosso e bilanciato da bitters.

Di solito si presenta con una ciliegia al maraschino come guarnizione, che ne regala un retrogusto morbido e dolce.

Margarita

  • 60 ml di tequila

  • 30 ml di triple sec (Cointreau, preferibilmente)

  • 30 ml di succo di lime fresco

  • Guarnizione: sale per il bordo del bicchiere, fetta di lime

La Margarita è un cocktail tropicale a base di tequila, rinomato per il suo mix di sapori dolci, aspri e salati.

L'aroma di tequila si sposa perfettamente con il triple sec e il succo di lime, mentre il bordo del bicchiere imbevuto nel sale offre una piacevole contrapposizione di sapori.

Variazioni sul Tema: Creare la Propria Versione di un Classico

variazioni cocktails

Sebbene le ricette classiche siano state perfezionate nel corso degli anni, non esiste alcuna ragione per non mettere alla prova la propria inventiva e personalizzare le creazioni.

Ecco alcuni suggerimenti su come creare la propria versione di un cocktail classico:

  1. Sperimentare con gli ingredienti: Provare sostituzioni o aggiunte di nuovi ingredienti può portare a una rivisitazione interessante di un classico. Ad esempio, utilizzare un gin aromatizzato al posto del gin tradizionale in un Martini.

  2. Giocare con le proporzioni: Il bilanciamento dei sapori è una delle chiavi per il successo. Sperimentare con le quantità di ingredienti può creare un effetto sorprendente e unico.

  3. Esplorare guarnizioni creative: Una guarnizione ben scelta può aggiungere un tocco di aromi o colori inaspettati, mettendo in risalto specifici ingredienti o aggiungendo una nota visiva accattivante.

Innovare in Mixology:

L'arte della mixology apre una strada verso l'innovazione e la creatività.

Le possibilità di creare nuove bevande ricche di sapore e carattere sono pressoché infinite, ma è importante conoscere alcuni principi fondamentali che consentiranno di ottenere un cocktail veramente originale ma armonioso.

L'Arte di Creare Cocktail Originali: Consigli e Regole

Creare un cocktail originale spesso significa impostare nuove tendenze e allo stesso tempo rispettare i principi e la storia.

Qui vi proponiamo alcuni consigli e regole da seguire:

Conoscenza degli ingredienti: L'innovazione richiede prima di tutto una profonda conoscenza degli ingredienti, capire quale sarà l'effetto di una particolare combinazione sul bilanciamento.

Equilibrio dei sapori: Anche se stai cercando di creare qualcosa di assolutamente nuovo, non dimenticare l'importanza dell'equilibrio dei sapori. Il cocktail dovrebbe sempre avere un equilibrio tra dolce, aspro, amaro e alcol.

Qualità: Non importa quanto sia originale la tua creazione, se gli ingredienti utilizzati non sono di qualità, il risultato non potrà soddisfare.

Test e feedback: Il gusto è soggettivo e ciò che potrebbe sembrare delizioso a te potrebbe non essere gradito ad altri. Testa il prodotto finito con un piccolo gruppo di persone e apporta modifiche in base ai loro feedback.

Tecniche Moderne e Mixology Molecolare

Le tecniche moderne di mixology spesso implicano l'uso di nuove tecnologie e strumenti scientifici per creare presentazioni accattivanti e texture sorprendenti.

Un esempio particolarmente affascinante di tale innovazione è rappresentato dalla mixology molecolare.

La mixology molecolare sfrutta i principi della chimica per trasformare i fluidi in forme e consistenze nuove.

Ad esempio, può permettere di creare sfere di liquore che esplodono in bocca o di convertire la bibita in una nebbia che può essere inalata piuttosto che bevuta.

Qui due tecniche comuni che vengono utilizzate:

  1. Sferificazione: Questa tecnica consente di creare sfere di liquore che possono essere mangiate come "caviale" o usate come decorazioni innovative.

  2. Gelificazione: Consente di trasformare il liquido in gel o gelatine, creando cosi' texture completamente nuove.

Conclusione: Il Ruolo del Mixologist nel Mondo Contemporaneo

Il mixologist occupa una posizione di grande rilievo nel panorama odierno della ristorazione e dell'intrattenimento.

Esperto di ingredienti, tecniche e storia, il mixologist non è solo un semplice barman, ma un vero e proprio artista del gusto, capace di creare esperienze memorabili e sensoriali per i clienti che si affidano alla sua competenza.

Nel mondo contemporaneo, il mixologist riveste molteplici ruoli, tra cui:

  • Curatore di esperienze: Con la sua profonda conoscenza delle ultime tendenze, il mixologist è in grado di offrire una selezione accurata di bevande, che sappiano sorprendere e soddisfare i palati più esigenti.

  • Innovatore: Il mixologist è anche un creativo, che attraverso l'uso di nuove tecniche e ingredienti è in grado di proporre cocktail originali ed esclusivi, distinguendosi dalla concorrenza e attirando l'attenzione degli appassionati.

  • Educatore: Grazie alla sua preparazione e passione, il mixologist ha il compito di formare e condividere la sua conoscenza con i propri collaboratori, ma anche con i clienti più curiosi che desiderano apprendere i segreti dell'arte della mixology.

Come Continuare ad Apprendere e Migliorarsi

Per mantenere un alto livello di competenza e restare al passo con le novità del settore, un mixologist deve impegnarsi costantemente nella propria formazione e nel miglioramento delle proprie abilità. Ecco alcuni suggerimenti su come ottenere tale obiettivo:

  1. Partecipare a corsi e seminari: Frequentare corsi di specializzazione e partecipare a seminari del settore è un'ottima occasione per apprendere nuove tecniche e confrontarsi con altri professionisti.

  2. Leggere pubblicazioni di settore: Mantenere una conoscenza aggiornata delle ultime tendenze e scoperte nel campo dei cocktail, dei distillati e delle tecniche di mixology attraverso riviste, blog e libri di settore.

  3. Sperimentare: Un aspetto fondamentale del mestiere del mixologist è la continua sperimentazione. Non aver paura di provare nuove combinazioni di ingredienti, tecniche o presentazioni, e ascoltare il feedback dei propri clienti per perfezionare le proprie creazioni.

  4. Viaggiare: Conoscere diverse culture, gusti e approcci alla mixology attraverso viaggi e scambi con altri professionisti può offrire nuovi spunti e stimolare la propria creatività.

Glossario dei Termini Specifici del Settore

A

  • Abbinamento: Processo di selezione ingredienti e cibi che si complementano e si esaltano reciprocamente a livello di sapori e texture.

  • Acidità: Caratteristica che indica la presenza di sostanze acide, come il succo di limone o l'aceto.

B

  • Bartender: Colui che lavora dietro al bancone di un bar preparando e servendo bevande alcoliche e analcoliche.

  • Bicchiere: Contenitore in vetro o cristallo utilizzato per servire le bibite. Ogni tipo di cocktail ha un bicchiere specifico che ne esalta le caratteristiche.

  • Blend: Termine inglese che indica la miscelazione di diversi ingredienti o distillati per ottenere una bevanda composta.

C

  • Chaser: Bevanda consumata immediatamente dopo aver bevuto un distillato puro, come un liquore o un whisky, per bilanciare il sapore e l'alcolicità.

  • Cocktail: Composizione di ingredienti liquidi, come alcolici, succhi di frutta, sciroppi e spezie, che viene miscelata per creare una bevanda dal sapore equilibrato e piacevole al palato.

  • Colpo: Porzione di liquore servita in un bicchierino, generalmente consumato in un solo sorso.

D

  • Degustazione: Pratica che consiste nell'assaporare e valutare le caratteristiche organolettiche di un distillato, come aroma, gusto, consistenza e retrogusto.

  • Dry: Termine inglese che indica una bibita con un basso contenuto di dolcezza, generalmente ottenuto aggiungendo una minore quantità di zucchero o sciroppo.

E

  • Effervescenza: Bibite con bollicine di gas, solitamente derivanti dall'aggiunta di ingredienti gasati, come acqua tonica, soda o spumante.

F

  • Filtrazione: Processo di separazione dei solidi dai liquidi, utilizzato per rimuovere residui di frutta o spezie.

  • Frosting: Tecnica che consiste nel raffreddare un bicchiere nel congelatore prima di utilizzarlo per servire un drink, in modo da mantenere la temperatura più a lungo.

G

  • Garnish: Decorazione posta sul bordo del bicchiere o all'interno della creazione stessa per aggiungere un tocco estetico o un sapore complementare.

  • Gradazione alcolica: Misura dell'alcol presente in una bevanda, espressa come percentuale di volume di alcol etilico.

M

  • Mise en place: Preparazione dell'area di lavoro, include l'organizzazione degli ingredienti, degli strumenti e dei bicchieri necessari.

  • Mixology: Arte e scienza di creare cocktail attraverso l'accurata selezione e miscelazione di ingredienti, tecniche e presentazioni.

S

  • Shaker: Strumento utilizzato per miscelare gli ingredienti attraverso l'azione di agitazione, al fine di ottenere una perfetta integrazione dei sapori e delle consistenze.

  • Sírup: Soluzione concentrata di zucchero e acqua, talvolta aromatizzata con frutta, spezie o erbe, utilizzata per conferire dolcezza e sapore.

T

  • Texture: Sensazione tattile percepita in bocca quando si beve, che può variare da morbida a cremosa, effervescente o croccante.

  • Tonicità: Caratteristica rinfrescante, che può derivare dall'aggiunta di ingredienti gassati, agrumati o erbacei.